martedì 23 febbraio 2010

Il primo ministro greco all'Economist

trovate qui l'intervista

mercoledì 27 gennaio 2010

Haiti, Berlusconi stoppa Bertolaso. Sfogo della Clinton: Ferita da accuse

Titolo preso dalla edizione online del corriere della sera di oggi.
A parte la venialita' del tema, rimango sempre piu perplesso dal linguaggio della stampa italiana.
Fosse per me il verbo "stoppare" lo limiteri alla pagina dello sport. Lo ha stoppato... in maiera pulita? certo che e' proprio un terzinaccio il Berlusca!
E la Clinton, si sfoga? immagino... avra' fatto una scenata. d'altronde e' donna pure lei, che ci vuoi fare.

m.

lunedì 25 gennaio 2010

La Cina cresce troppo rapida?

Un'altro articolo dell'economist. Tema: la crescita dell'economia cinese.
La Cina ha recentemente dichiarato una crescita del prodotto interno lordo (PIL, o GDP in inglese) superiore al 10%. Una domanda sorge spontanea: e' possibile? Se stesse producendo al disopra delle proprie risorse? Vi lascio all'economist, ma prima un paio di commenti:

1 - Il grafico e' impressionante.
2 - La Cina detiene buona parte del debito pubblico americano. In altre parole la Cina sta finanziando l'america. Gia da tempo gli americani sostengono che lo yuan sia tenuto artificialmente basso rispetto al dollaro e spingono per una rivalutazione. Lo yuan basso rispetto al dollaro significa per i cinesi maggior cometitivita nell'esportazione e ritorni maggiori dal credito in dollari.
3. il Pil pro capite cinece e' circa $5000 e quello americano e' circa $40000


Mentre pechino registra la temperatura piu' bassa degli ultimi 59 anni, l'economia cinese e' in fiamme. Dati del 21 gennaio indicano una crescita del PIL reale del 10.7% rispetto all'ulimo quadrimestre dell'anno passato. Sotto la spinta dei sussidi statali e dai tagli alle tasse sui beni mobili, la produzione industriale e' aumentata del 18.5% rispetto al dicembre scorso e le vendite al dettaglio del 17.5%. In termini reali l'ultimo anno ha resitrato la il piu grande aumento delle vendite al dettaglio degli ultimi 20 anni.

Fino all'anno scorso la preoccupazione maggiore degli economisti era la prospettiva di disoccupazione e deflazione. Ora il rischio e' che l'economia cinese si surriscaldi e cominci a generare inflazione. L'indice annuale dei prezzi al consumatore ha registrato in dicembre un aumento dell'1.9%, un cambio piuttosto drastico rispetto al -1.8% registrato a luglio.

Il recente picco inflazionario sembrerebbe principalmente duvuto nell'aumento dei prezzi dei generi alimentari causato dal mal tempo nelle regioni del nord. In varie citta' il prezzo dei vegetali e' piu che raddoppiato negli ultimi due mesi. Tuttavia, Helen Qiao e Yu Song di Goldman Sachs sostengono che non siano solo i prezzi alimentari a causare inflazione, ma che l'economia stia cominciando a girare troppo rapidamente. Se l'economia cinese fosse semplicemente troppo forte, ci sarebbe poco di cui preoccuparsi: l'eccesso in produzione farebbe scendere i prezzi di mercato. Invece stanno cominciando ad emergere seri colli di bottiglia: l'elettricita comincia a venir meno in alcune province, e le riserve di carbone sono scarse. Perfino la forze lavorativa comincia a venir meno, costringendo le aziende ad alzare i salari.

Se le risorse diminuiscono troppo rapidamente, allora la straordinariamente rapida crescita della diponibilita di credito e contante dell'ultimo anno potrebbe diventare inflazionaria. La crescita del credito alle banche si e' ridotta fino al 32% dal dicembre scorso, ma e' acora troppo rapida. La banca centrale ha comiciato ad aumentare le riserve minime obbligatorie per ridurre la liquidita' in circolazione ed e' stato ordinato ad alcune banche di ridurre l'emissione di credito. E' improbablile che la banca centrale alzi il tasso di interesse ufficiale finche' l'inflazione rimane al di sotto del 3%, ma l'inflazione potrebbe sforare il tetto del 3% entro febbraio.

Nel 2009 il governo ah dato tre motivi per giustificare l'immobilita dello yuan rispetoo al dollaro: la caduta delle esportazioni, la esile crescita del PIL ed inflazione negativa. Ora, con la crescita del pil al di sopra del 10% e l'esportazione e l'inflazione in rapida crescita, le scuse stanno a zero.

Fonte: The economist
Trovate qui l'articolo originale

lunedì 11 gennaio 2010

Immigrazione


Indimente segnala una nuova presentazione del gruppo quattrogatti sul tema dell'immigrazione.
Intitolato Immigrazione: Risorsa o minaccia. Affronta il tema in maniera semplice ma con rigore analitico e senza pregiudizi. La trovate qui.

Al lato, un manifesto elettorale ticinese di qualche anno fa.

sabato 19 dicembre 2009

Intervista a Papaconstantiou


Indimente segnala l'intervista del Financial Times al ministro dell'economia greco Georgios Papacostantinou,

venerdì 18 dicembre 2009

Ammortizzatori sociali.




Indimente segnala una questa presentazione sulla struttura degli ammotizzatori sociali in italia (link) a cura di quattrogatti.

giovedì 10 dicembre 2009

FOC - Flag of convenience

Il Giappone e la grecia dominano il trasporto marittimo sotto bandiere altrui

Piu' del 80% del commercio mondiale viaggia per nave. Il Giappone e la Grecia da soli coprono piu' del 30% del tonnellagio mondiale traportato ma raramente le loro navi sventolano bandiera nazionale, preferendo piuttosto "bandiere di comodo". Panama per il Giappone, e Malta e Cipro per la Grecia. Molte navi tedesche invece navigano sotto bandiera liberiana.
Sono solo 15 i paesi che detengono l' 80% delle navi da cargo, ed il tonnellaggio mondiale trasportato e' cresiuto del 6% nel 2008 con l'arrivo delle navi comprate prima della crisi.





























Tradotto da: The Economist. Leggi l' articolo originale.

Piu o meno tutti conoscono il concetto di bandiera di comodo. M quando ho letto questo articolo mi sono venute in mente due cose.
Primo ed ovvio, forse tanto ovvio da non essere venuto in mente a chi scrive. Basta uno sguardo al grafico per rendersi conto che molte piu tonnellate di merce sono trasportate sotto bandiere di comodo che sotto bandiere nazionali.
E secondo, Preche'? E la risposta e' abbastanza semplice. L'armatore risparmia sulle tasse, sul personale (in nero o non sindacalizato) e gode di controlli e standard di sicurezza ed ambientali molto piu laschi. Il paese di comodo guadagna e basta, tanto che paesi senza porto, come la Mongolia e la Bolivia hanno iniziato ad offrire bandiera. (leggete qui).
Chi ci perde? il resto del mondo. Navi sotto bandiere di comodo sono note per la poco e mala manutenzione - pensate alle petroliere - per pescare di frodo in acque territoriali di paesi senza guardia costiera, trasportare merci illegali etc etc, insomma per fare tutto cio' che uno farebbe con controlli molto laschi.

lunedì 7 dicembre 2009

Il nostro Premier preferito

L' Economist e' noto per prendere posizioni forti e difenderle in maniera costante e razionale. Indimente traduce l'ultimo atricolo dell' Economist su Berlusconi intitolato:

Our Favourire Prime Minister
Time to say Addio

E' stata una setiimana difficile per Silvio Berlusconi, anche secondo i suoi standard. Un tribunale ha richiesto la sua presenza in aula riguardo una grossa multa alla sua societa' Fininvest per l'aquisto della Mondadori. Sua moglie, Veronica, e' in caccia di un maxi compenso nel processo per il divorzio. Il suo processo per corruzione del avvocato inglese David Mills e' stato riesumato dopo l'abolizione della legge sulla sua immunita'. Girano nuove accuse riguardo vecchie connessioni mafiosi. Roma ospitara' questo finesettimana il "No Berlusconi Day". Mr Berlusconi, maestro in sopravvivenza politica, sembra comiciare ad essere in difficolta'.

L'opinione dell'Economist su Mr Berlusconi e' rimasta immutata negli anni. L'Economist ha criticato il suo debutto politico nel 1993 - 94, ha consigliato agli italiani di dire "Bssta!" al governo Berlusconi nel 2006 e li ha spinti a sostenere il suo oppositore di centro-sinistra a marzo del 2008. Nonostante cio', l'Economist e' rimasto cautamente in disparte rispetto al vasto numero di scandali a fondo sessuale che hanno sommerso il Premier 73-enne quest'anno. L'Economist preferisce giudicare Berlusconi in base a due criteri piu concreti:
(i) il conflitto di interessi tra i suoi impegni politici ed i suoi affari personali, e (ii) la performance del suo governo.

Lo svolgersi degli eventi della settimana scorsa ha messo in pessima luce il primo: la ripresa
di vari processi aventi lui o suoi associati come parti in causa, oltre ad una serie di problemi finanziari e legali, stanno distraendo lui ed il suo governo dalle loro responsabilita' con danni visibili.

La crisi finanziaria ha spostato il focus dell'attenzione dai probelmi economici di cui l'Itlaia soffre all'emergenza di paesi come la Grecia. Tuttavia, nonostante la rigogliosa crescita delle piccole industrie del nord, il paese intero sta rimanendo seriamente indietro. Tra Settembre 2008 e Settembre 2009 la riduzione del PIL e stata maggiore rispetto alla media europea e
le proiezioni indicano un crollo del 5% a chiusura del 2009. Un crollo pari a qualunque altro grande stato europeo.

La risposta del governo Berlusconi alla crisi e' stata lenta in maniera allarmante. Il premier ha negato a lungo la possibilita' che l'Italia cadesse in recessione ed ha usato il povero stato delle finanze italiane come scusa per le ridotte dimensioni dello stimolo fiscale in italia rispetto ad altri grandi paesi. Al cntrario di altri piu' coraggiosi leader politici, non ha promosso le riforme economiche necessarie a rilanciare l'economia del paese che e' crollata nettamente rispetto alla Germania. L'Italia e' un paese che rimane eccessivamente regolato e si presenta male nelle graduatorie internazionali rispetto alla facilita di fare affari e negli indici internazionali sulla corruzione e di investimenti nell'istruzione e nella ricerca.

Nel suo terzo governo Mr Berlusconi ha messo in atto una politica estera eccentrica e disallineata con quella degli alleati occidentali. Si e' avvicinato a alla russia di Putin ed alla Libia di Gheddafi seguendo interessi energetici itlaiani (e questa settimana e' andato in Bielorussia a farsi amico un'altro dittatore, Alyaksandr Lukashenka). Sotto il governo Berlusconi, in somma, l'Italia continua a tirare colpi bassi all'Unione Europea ed al resto del mondo.

Vai Silvio, vai
In parte grazie alle sue macchinazioni, non emerge un chiaro sucessore nel caso Berlusconi cadesse. Alcuni fedeli preferiscono rimanere al suo fianco sostenendo che l'alternativa sarebe il caos. Tuttavia l'Italia disponi di alcuni potenziali leader: Gianfranco Fini, nel suo partito, ha apertamente cercato di far cadere Mr Berlusconi; Pier Ferdinando Casini, al centro,
che si e' tenuto a dovuta distanza dal terzo governo Berlusconi; e perfino il nuovo leader di centro sinistra, Pierluigi Bersani, che ha spinto le riforme sotto il governo Prodi.

Dovesse Berlusconi cadere e' certo che uno di loro si farebe avanti. Chiunque esso sia, potrebbe addirittura portare a termine la trasformazione del paese che Berlusconi interruppe scendendo in campo negli anni 90.
L'Italia si troverebbe in una situazione molto migliore se il cavaliere ora cavalcasse fouro di scena.

Traduzione Indimente da The Economist.
Testo Originale.

venerdì 20 novembre 2009

Il diritto di leggere


Richard Stallman . è uno dei padri fondatori del pensiero del software libero. Una decina di anni fa scrisse questa piccola storiella per fa capire il senso di una battaglia per la condivisione gratuita del sapere. La traduzione, parzialmente fatta da Indimente, vuole essere un incipit per approfondire, regolarmente, vari aspetti di questo tema.

"Per Dan Halbert la strada per Tycho iniziò in college, quando Lissa Lenz gli chiese in prestito il computer. Il suo si era rotto e, se non fosse riuscita a trovarne un altro, avrebbe sicuramente mancato la scadenza per il suo progetto. Non c'era nessuno al quale avrebbe osato chiedere questo, tranne Dan. Questa richiesta creò a Dan un forte dilemma. Doveva aiutarla - ma se le avesse prestato il suo computer, lei avrebbe potuto leggere i suoi libri. Apparte il fatto che si può andare in prigione per molti anni per una cosa del genere, la stessa idea lo straniva. Come a tutti gli era stato insegnato che condividere libri era peccaminoso e sbagliato - qualcosa che solo i pirati avrebbero fatto. Non c'erano neanche troppi dubbi sul fatto che la SPA - Software Protection Authority - li avrebbe intercettati e catturati. Nella sua classe di programmazione Dan aveva imparato che ogni libro aveva un software spia che segnalava alla Central Licensing dove e quando questo veniva letto, e da chi. ( Queste informazioni venivano usate per catturare i pirati, ma anche per vendere alle grandi compagnie le informazioni sugli interessi di ogni singolo lettore). Appena il suo computer si fosse connesso alla rete, la Central Licensing l'avrebbe scoperto e l'avrebbe punito, come proprietario del computer, per non aver fatto di tutto per evitare il crimine. Ovviamente Lissa non voleva necessariamente leggere i suoi libri. Probabilmente voleva davvero il computere solo per scrivere la sua relazione. Ma Dan sapeva che lei veniva da una famiglia della middle-class e che poteva a malapena permettersi le lezioni e le percentuali da pagare per ogni lettura. Capiva perfettamente la situazione; lui stesso aveva dovuto accedere ad un prestito per pagare tutti gli studi di ricerca che aveva letto. ( Il dieci per cento di queste royalties andavi agli autori; poichè Dan mirava ad una carriera accademica, poteva sperare di poter ripagare il prestito con i diritti derivanti dagli studi che avrebbe pubblicato, se fossero stati frequentamente citati). Più in la nel tempo Dan avrebbe imparato che c'era un'epoca nella quale chiunque poteva andare in biblioteca e leggere articoli di giornale, addirittura libri, senza pagare. C'erano professori indipendenti che leggevano migliaia di pagine senza dover accedere ai fondi di sostegno del governo. Ma negli anni novanta sia i giornali commerciali che quelli non-profit hanno iniziato a richiedere una piccola tariffa per essere letti nelle biblioteche. Nel 2047 le librerie che offrivano letture gratis erano già una flebile memoria.
In seguito Dan avrebbe appreso che c’era stato un periodo in cui chiunque poteva disporre di
programmi di debugging. Ce n’erano persino di gratuiti, disponibili su CD o scaricabili da Internet.Ma gli utenti comuni avevano iniziato ad usarli per bypassare i dispositivi di controllo sul copyright, e, alla fine, un giudice aveva decretato che quello era diventato il loro utilizzo primario.
Di conseguenza erano illegali, e i creatori di debuggers vennero incarcerati. Naturalmente i programmatori avevano ancora bisogno di debuggers, ma i venditori distribuivano solo copie numerate, e solo a programmatori ufficialmente autorizzati e registrati. Il debugger usato da Dan durante il corso di software era protetto da un firewall, per far sì che potesse essere utilizzato solo per le esercitazioni inerenti al corso. Era anche possibile bypassare i codici di controllo sul copyright installando un sistema operativo modificato. Col tempo, Dan avrebbe potuto scoprire qualcosa sui sistemi operativi gratuiti – c’erano anche sistemi operativi completi gratuiti – che erano esistiti attorno alla fine del secolo precedente. Però non solo erano illegali come i debuggers, ma, anche avendone uno a disposizione, non avrebbe potuto essere installato senza conoscere la password della directory principale del computer. E tale password non sarebbe stata comunicata né dall’FBI né dal Support di Microsoft. Dan concluse che non poteva prestare il computer a Lissa a cuor leggero. Ma non poteva rifiutarsi di aiutarla, perché era innamorato di lei. Ogni istante che poteva trascorrere con lei lo riempiva di gioia. Ed il fatto che lei avesse deciso di chiedere il suo aiuto poteva significare che il suo amore era ricambiato. Risolse il dilemma in una maniera quasi incredibile; le prestò il computer comunicandole la password. Così, se Lissa avesse letto i suoi libri, La Central Licensing avrebbe creduto che li stesse leggendo lui. Era sempre un reato, ma la SPA non l’avrebbe necessariamente scoperto. L’avrebbero scoperto solo se Lissa l’avesse denunciato. Naturalmente, se qualcuno all’università fosse venuto a sapere che aveva fornito la password a Lissa, la loro carriera scolastica si sarebbe trovata ad affrontare infinite difficoltà, indipendentemente dall’uso che Lissa ne aveva fatto. Secondo le regole dell’università, ogni contravvenzione alle regole stabilite per il controllo degli studenti costituiva motivo di azione disciplinare. Non importava aver arrecato dei danni all’università; il loro reato avrebbe fornito alla direzione un pretesto per indagare su di loro. Si sarebbe dato per scontato che stessero facendo qualcos’altro di proibito, e non sarebbe stato necessario sapere che cosa. In genere gli studenti non venivano espulsi per questo; non direttamente, almeno. Venivano invece esclusi dai sistemi informatici dell’università, e, inevitabilmente, non avrebbero superato gli esami. Dan avrebbe appreso, in seguito, che quel genere di politica universitaria aveva preso avvio solo negli anni ’80, quando la gran parte degli studenti universitari aveva iniziato a servirsi dei computer. In precedenza, le università avevano un atteggiamento differente verso la disciplina degli studenti; si punivano solo le attività che arrecavano danni, e non quelle considerate solo sospette. Lissa non denunciò Dan alla SPA. La sua decisone di aiutarla li portò al matrimonio, e li portò anche ad interrogarsi su ciò che era stato loro insegnato, fin da quando erano bambini, sulla pirateria. La coppia cominciò ad informarsi sulla storia del copyright, sull’Unione Sovietica e sulle sue restrizioni sulla diffusione di documenti ed anche sulla prima costituzione degli Stati Uniti. Si trasferirono a Luna, dove trovarono altri che, in vari modi, cercavano di sottrarsi alla lunga mano della SPA. Allo scoppio della Rivolta di Tycho, nel 2062, il diritto universale alla lettura ne divenne presto uno dei punti focali."

© 1996 Richard Stallman. La copia testuale e la traduzione di questo articolo nella sua totalità sono permesse, con qualsiasi mezzo, a condizione che venga citata la presente nota.

mercoledì 11 novembre 2009

Parnassus - l'uomo che voleva ingannare il diavolo

Un film di fantasia che attraverso l’utilizzo della magia (anche quella nera), racconta la favola più antica che conosciamo:
La storia eterna – Dio - il peccato - l’ascesa di Gesù tra i mortali- le genesi - la redenzione, il libero arbitrio - il riscatto e il Panta Rei che Eraclito ben declamava più di duemila anni fa.
Non è perciò difficile identificare Parnassus con un ipotetico Gesù (in chiave romanzata). Il nostro protagonista (nelle vesti di un Santone, di uno Stregone) si trova a stringere un patto con il Diavolo (Tom Waits), pur di avere la vita eterna, ignaro del fatto che la società sarebbe cambiata e che i suoi più di mille anni di esperienza l’avrebbero fatto sentire inadeguato più che preparato.
Un Dio sceso in terra che è stato reso umano fino al midollo, tant’è che come tutti gli esseri umani è vittima della tentazione, delle scelte, del gioco, quel gioco che lo rende schiavo di una vita contrassegnata da scommesse con il demonio alias Mr Nick.
La più importante/difficile di tutte lo porta a chiedere di tornare agli occhi del mondo giovane, solo per poter conquistare l’amore di una donna.
Il prezzo da pagare, però, è alto perché qualsiasi figlio fosse nato da quell’unione sarebbe diventato di proprietà del diavolo al compimento del sedicesimo anno di vita.
Quando ormai sembrava salvo da tale privazione , sua moglie resta incinta alla veneranda età di sessant’anni e muore durante il parto.

Il film ha inizio agli sgoccioli di tale scommessa quando Valentina (sua figlia ) è in procinto di tagliare il traguardo del suo sedicesimo anno.
Il Diavolo sembra volerlo sfidare nuovamente, e riprendendo il concetto dei grandi autori Tedeschi e Russi dell’Ottocento ( Goethe - Dostoevskij) e del Novecento ( Bulgakov), il bene e il male appaiono non come due principi etici ma come due elementi ontologici, dove senza l’uno non potrebbe mai esistere l’altro.
Ultima ed importantissima sfida, che vale la libertà di Valentina, sta nella vittoria di chi per primo tra il Diavolo e Parnassus riuscirà ad ingraziarsi cinque anime, non a caso la quinta anima non riuscirà ad essere redenta, altrimenti finirebbe il loro gioco, la loro ciclicità nel possibile sbaglio e nell’eventuale perdono.
Per assurdo Valentina sarà liberata comunque da Mr Nick (proprio per evidenziare che non sempre il male viene per nuocere).

Parnassus è il capo della compagnia teatrale “ Imaginarium” e mediante il suo spettacolo cerca di attrarre adepti al suo focolare, i quali grazie all’attraversamento di uno specchio che fa da ponte tra il mondo visibile e quello invisibile, si trovano a vivere, anche se per breve tempo, nella loro fantasia, nella loro più intima immaginazione.
Il prezzo per tale esperienza è a sottoscrizione ma ogni anima che entra a contatto con la grande opportunità che offre Parnassus (C. Plummer) ne esce così provata da sentire l’esigenza di liberarsi da ogni tipo di materialità che appartiene alla società moderna.
L’acquisto apparentemente fortuito di Tony Shepherd (che non a caso significa pastore) in questa sgangherata compagnia si rivela poi ostile, incorporando in realtà le vesti di un moderno Giuda dai mille volti (Ledger, Depp,Law, Farrell).
Il nostro Tony è intepretato da una ottima e purtroppo ultima performance di Heath Ledger, prematuramente scomparso, al quale sono venuti in ausilio degni colleghi/amici, quali Jonny Depp con un ruolo breve seppur notevole che quasi si confonde con l’attore originario per fisionomia; un secondo intervento è di Jude Law che non smentisce le già consacrate capacità interpretative allontanandosi comunque dai colori di Ledger, essendo lui per natura biondo e con gli occhi azzurri, ben distante perciò dall’assomigliare al Tony aldilà dello specchio (ma si sa ogni uomo ha mille facce e perché no..anche belle!?!).
Ed infine “last but not least” un Colin Farrell che copre forse il ruolo più ampio rispetto ai due Shepherd che prendono vita nel mondo dell’immaginazione. Farrell ci rivela il nostro personaggio per quello che è: un traditore! Come appunto lo è stato Giuda nei confronti di Gesù, anche se tecnicamente è stato Gesù ad aver tradito Giuda.
E’ necessario precisare che il tradimento di Giuda è una necessita prevista da Dio e che suo figlio deve accettare per redimere l'umanità nonostante fossero stati grandi amici; tornando al film non manca infatti la citazone di un Tony/Giuda che chiede spiegazioni : “Perché? Io ero tuo amico,come hai potuto tradirmi? Dopo quello che c'è stato tra noi”.
Tale frase,vorrà dire qualcosa o semplicemente rivela che Tony è un doppiogiochista? Sembrerebbe comunque presente un turbamento sincero e quando Tony spiega a Parnassus che Mr Nick non può cedergli la quinta anima perché essa è il premio della loro scommessa, è perfettamente consapevole del meccanismo escatologico in cui è un attore (nel senso etimologico: ha parte attiva), quindi le sue parole potrebbero portare a una riflessione? Forse si, forse no.

La storia asserisce un’ipotetica conclusione con la scelta di Valentina di staccarsi/liberarsi dall’eterno gioco-pericolo di Parnassus e di tornare alla vita vera, quella idealizzata fin dalla sua infanzia, ci riesce anche grazie alla costante presenza e all’amore di Anton (quest’ultimo contraddistinto iconograficamente nel film con due ali poste dietro la schiena..sarà un angelo? Un messaggero di Dio presso gli uomini?)

Percy (il nanetto che accompagna Parnassus), se continuassimo a cercare richiami simbolici e - perché no? - religiosi, si potrebbe identificare nel nostro Dio che in questa favola magica cerca fino alla fine di vigilare sul perseverante peccatore Parnassus che da sempre e forse per sempre cadrà nella tentazione e sarà vittima del vizio del gioco.
Lo stesso Parnassus ci dice che se Percy non ci fosse stato probabilmente si sarebbe lasciato accompagnare da un nanetto.
Ci verrebbe allora da chiederci:” perché non è proprio così che avviene?” , la risposta è piuttosto semplice: assolutamente no se aprendo i nostri orizzonti mettiamo in antitesi l’evidente piccola statura fisica di Percy (legata comunque al mondo terreno) con la sua notevole grandezza d’animo che appartiene invece a un mondo più spirituale, dove non conta come sei ma chi sei.
Ma "la storia eterna" è ontologicamente eterna; ergo..."sul finale non possiamo garantire” come dice il DIONANETTO quando insieme a Parnassus tornano a raccontare attraverso un gioco di cartone il loro spettacolo teatrale senza fine e Parnassus sembra nuovamente attratto da una nuovo possibile patto con Mr Nick, ma lo schiaffetto inflittogli da Percy la dice lunga su chi dei due ha l’ultima parola.


Martina Venanzi